L’ELETTRO-NEURO-MIOGRAFIA (ENMG) è una metodica diagnostica che permette di studiare il Sistema Nervoso Periferico (SNP), le radici nervose, i plessi cervicale, brachiale e lombo-sacrale, i nervi (motori, sensitivi e misti), i muscoli ed infine la placca neuromuscolare.
L’esame, che deve essere basato su un quesito diagnostico corretto, ha una durata media di 15-60 minuti e si compone di due distinte fasi: l’Elettroneurografia (ENG), cioè lo studio delle Velocità di Conduzione (Motoria e Sensitiva, Onda F, Riflesso H) e l’Elettromiografia (EMG), che registra l’attività elettrica del muscolo.
Il quesito clinico è fondamentale per indirizzare l’esame che, essendo un esame funzionale (che indaga cioè la funzione dei muscoli e dei nervi) permette di stabilire se v’è un cattivo funzionamento della conduzione di un nervo o un danno muscolare e la sede del possibile danno; per tali ragioni è spesso utile completare il percorso diagnostico con altri esami (es. RMN, TC, Radiografia, Ecografia…) per confermare la diagnosi e stabilire la causa del deficit (es. infiammazione, compressione, altro…).
In sintesi, l’esame ELETTRONEUROMIOGRAFICO permette di:
– localizzare il danno (dove è il problema: esempio: Sindrome del tunnel carpale; Sindrome tarsale…)
– caratterizzare il danno (è danneggiato tutto il nervo/muscolo oppure una sola parte?)
– fare una diagnosi (patologie del nervo o del muscolo diagnosticabili soltanto con l’ENMG)
– monitorare il decorso della malattia (è in corso un processo di riparazione? un peggioramento?) come nel caso di un nervo sezionato che viene ricucito con metodiche neurochirurgiche.
– valutare la gravità del deficit (inviare il paziente al chirurgo? ad un reparto di medicina intensiva?)
– formulare una prognosi (il nervo/muscolo ha rigenerato? necessita di un reintervento?).
Alcuni esempi pratici
Esempio più frequente è quello del paziente che manifesta (oppure riferisce) sintomi nel territorio del nervo mediano; la causa più frequente è una sindrome del tunnel carpale, vale a dire una compressione del nervo mediano al polso; ma se l’ENG sarà negativo, dobbiamo allora andare a studiare le fibre nervose che dal midollo spinale, passando attraverso le radici nervose ed il plesso cervicale, andranno poi a confluire nel nervo mediano ad altri livelli (avambraccio, gomito, ascella, plesso, radici C7,C7 e D1).
Stesso ragionamento per un disturbo riferibile ad una soffer-enza del nervo sciatico (alla caviglia, al ginocchio, al forame ischiatico), ma che può invece essere sotteso da un danno radicolare L4 od L5 /(da ernia discale?, da neoplasia; altro?).
Altro esempio è il caso di condizioni neurologiche diagnosti-cabili soltanto con l’esame ENMG come le polineuropatie acquisite (diabetica o da insufficienza renale) e quelle ereditarie come la malattia di Charcot-Marie. Vanno certamente ricordate le polineuropatie infiammatorie acute (sindrome di Guillain-Barrè) e croniche come la CIDP o le forme assonali.